
Ai Campionati Europei di Glasgow 2018 si è scritta una pagina storica del nuoto italiano: mai gli azzurri erano andati così bene alla rassegna continentale. Il team Italia sopperisce alle assenze di Detti e Martinenghi, al mezzo servizio di Greg Paltrinieri e Fede Pellegrini e scopre una Simona Quadarella capace di fare da leader del movimento.
79 presenze gara individuali
52 passaggi del primo turno (semifinale o finale, nelle gare dai 400 in su) 82%
37 finali conquistate 47%
19 medaglie individuali 24%
11 record italiani individuali migliorati
2 migliori prestazioni in tessuto
25 record personali migliorati
8 staffette partecipanti, 7 in finale, 3 a medaglia con altrettanti record italiani
Così si presenta il Campionato Europeo di Glasgow, il migliore di sempre per la nazionale italiana.
Una sbornia di medaglie, un pieno di emozioni, un’indimenticabile settimana di sorrisi che confermano l’Italia come potenza europea della vasca e che la proiettano nel biennio mondiale/olimpico con solide certezze e rinnovate speranze.
D’altronde mai così bene era andata la nazionale azzurra ad un europeo: 6 ori li conquistammo solo a Debrecen 2012 che, insieme a Londra 2016, è l’edizione che più si avvicina a quella scozzese con, rispettivamente, 18 e 17 medaglie. Ma si trattava di Europei pre-olimpici, da sempre considerati meno importanti e con un parco gara più abbordabile. A salire sono soprattutto i podi: se un numero di ori simile li avevamo vinti già nel 2000 (5) ed in diverse altre edizioni, non era mai accaduto di conquistare 16 tra argenti e bronzi, a testimonianza di un’intera generazione che cresce e merita il grande palcoscenico continentale. Niente più gite per gli azzurri, solo trasferte con risultati nel mirino.
Il personaggio dei nostri Europei è Simona Quadarella: un exploit senza precedenti, che la pone ai vertici del nuoto mondiale e cha la fa entrare di diritto nella storia di quello italiano. Non era mai accaduto che un nostro atleta vincesse tre titoli individuali nella stessa edizione europea, Simona l’ha fatto ed ha stupito tutti: eccola in compagnia degli altri plurititolati italiani. (Lamberti, Rosolino e Magnini avevano vinto 3 titoli in un’unica edizione, ma con almeno una staffetta).
Le due campionesse Sarah Sjöström e Katinka Hosszù hanno vissuto un’edizione dell’europeo diversa. La svedese si è confermata cannibale portandosi a casa le doppiette 50-100 stile e farfalla, la magiara si è presa una stagione di pausa, tra affari personali e bisogno di rifiatare. Questo non le ha impedito di mantenere coi denti il titolo nei 200 misti, quinto consecutivo, strappandolo alla nostra Ilaria Cusinato. Nessuna donna aveva mai vinto 5 titoli europei consecutivi nella stessa distanza, ora la Iron Lady ha un nuovo primato.
Tra i maschi, invece, inarrestabile Adam Peaty, alla terza doppietta consecutiva nella rana veloce: non si vede nell’orizzonte mondiale chi possa fermarlo se non sé stesso. David Verraszto, dal canto suo, mette in fila il terzo successo consecutivo nei 400 misti: ha ampiamente superato il padre Zoltan a livello europeo, gli manca solo l’oro mondiale.
Proprio di Peaty è uno dei due World Record migliorati nelle finali di Glasgow: l’altro è di Kliment Kolesnikov, dominatore del dorso veloce, che abbassa i limiti giovanili ogni volta che nuota ma che, stavolta, ha limato anche quello assoluto. 24”00 nei 50 dorso, per cancellare Liam Tancock e la gomma datata 2009. Qui la classifica del campione dei campioni 2018: ci sono anche i sei italiani, il migliore dei quali è il sorprendente Piero Codia.
Come sono andate le previsioni? Giudicate voi: lo scarto totale è dello 0,56%, con un errore al maschile dello 0,65% ed al femminile dello 0,48%. La previsione perfetta è, come sempre arrivata: il tempo di ingresso in semifinale dei 100 farfalla maschi è stato di 52”83.